Arcangelo Galante
- 13/02/2020 06:45:00
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Emblematica è la chiusa di questa riflessiva poesia ove, l’essenza di “un legno nuovo e senza tarli”, mette in discussione la verità sul significato autentico di un amore certo e duraturo nella vita, giacché privo di intrusioni. Eppure, dentro l’essere umano, esiste qualcosa che il tarlo del tempo non riesce a distruggere, perché non appartiene al mondo nel quale si è sperato di vivere!
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Dedalus
- 11/02/2020 20:13:00
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Ritmo imprevedibile, interrotto da arresti inattesi, da accelerazioni improvvise, in cui la struttura metrica si dissolve, facendo rilevare come la musicalità ci sia ugualmente e ne venga esaltata anche utilizzando un metro nuovo, del tutto irregolare ed inclassificabile. Volendo analizzare il contenuto emerge un pensiero del tutto nuovo, non più aria vestita di melanconia, come se la poetessa avesse riposto il passato richiudendolo in soffitta con i suoi tarli e, lanciando al lettore attento nei due versi di chiusura un interrogativo quasi provocatorio, lo invita a dare delle risposte. Chissà cosa avrà voluto dire con quel suo messaggio in cifra. Proprio bella!
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